Martedì, 14 Aprile 2015 09:56

Industria alimentare Halal e integrità dei prodotti: al via negli Sati Uniti la 17esima conferenza di IFANCA

Discutere su temi chiave relativi all’industria Halal e in particolare come migliorare la gestione dell’intera filiera produttiva, con un occhio alla certificazione Halal per migliorarne i suoi standard. Scienziati, studiosi, manager aziendali e ovviamente i rappresentanti degli enti di certificazione Halal provenienti da tutto il mondo si sono dati appuntamento da oggi fino a venerdì 17 aprile a Schaumburg, negli Stati Uniti d’America per la 17esima edizione della Conferenza Halal organizzata dall’ente di certificazione mondiale Halal, Ifanca. 

Tema sul quale gli enti certificatori Halal mondiali affronteranno è il rapporto tra l’industria alimentare conforme al Corano e l’integrità dei prodotti, un connubio che oggi, purtroppo, evidenzia ancora qualche criticità.  

Secondo gli esperti, il commercio mondiale Halal oggi conta cifre davvero da capogiro: si parla di numeri che raggiungono i 2 trilioni di dollari annui con un tasso di crescita dell’11%. Un’opportunità di mercato che apre vantaggiosi spiragli di rinascita economica e finanziaria globale, in particolare nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Un’occasione imperdibile per un mercato, quello dell’Halal, in crescita del 15% ogni anno, che raggiunge due miliardi di musulmani, i quali nel mondo consumano prodotti e servizi che rispettano i precetti del Corano: 41 milioni in Europa e 5 milioni circa in Italia.

Tra gli enti certificatori che prenderanno parte all’evento, Halal International Authority, riconosciuto a livello internazionale da enti Governativi e non, in grado di certificare a livello mondiale prodotti agroalimentari e servizi secondo gli standard islamici. A rappresentare l’importante ente ai lavori, il presidente Sharif Lorenzini.

Ad aprire i lavori, Muhammad Munir Chaudry,  rappresentante del Concilio Islamico d’America del cibo e della nutrizione Halal.

Tra i focus in programma, da segnalare, di rilevante importanza, quello relativo alle attività Halal dei Paesi Oic in relazione agli standard “SMIIC”: gli esperti analizzeranno tutti gli sforzi finora compiuti per uniformare gli standard Halal in tutti i Paesi del mondo, senza dimenticare le specifiche loro peculiarità geografiche, economiche e sociali. 

Per quanto riguarda l’Italia, il presidente di HIA, Sharif Lorenzini annuncerà che, in questi mesi, si fa sempre più concreta l’ipotesi della nascita del primo Halal Hub Euromediterraneo con sede in Italia. “Nei prossimi mesi – ha dichiarato Lorenzini - si comincerà a porre le basi per la definizione delle linee operative sul progetto da realizzare. Un importante ruolo in questo progetto epocale per l'Italia avrà senz'altro la Finanza Islamica, che sarà l'unico strumento finanziario ammissibile. Il primo Halal Hub Mediterraneo – ha continuato Lorenzini -  sarà in grado di assicurare nuovi progetti di cooperazione commerciale, al fine di favorire l’istituzione di consorzi e gruppi di impresa, favorendo i flussi di export e di internazionalizzazione delle imprese nonché l’incoming di turismo Halal, senza dimenticare mai i valori etico-morali ai quali i consumatori musulmani non intendono per nessuna ragione rinunciare”. 

Tra i Paesi invitati all’evento organizzato da Ifanca anche l’Indonesia che di recente introdotto nuove norme Halal. Gli esperti in materia discuteranno sul loro impatto sul commercio, sugli effetti del commercio indonesiano e sui requisiti per soddisfare i nuovi regolamenti. 

Inoltre, tra i focus tecnici previsti nell’ambito dell’evento è previsto quello sul ruolo di enzimi ed emulsionanti nell’industria del cibo Halal. Questi ultimi –come sostengono gli esperti - sono presenti in una gran quantità di prodotti; per questo è necessario scegliere quelli giusti non è sempre così facile. Nell’ambito delle varie discussioni e delle sessione tecniche, gli studiosi analizzeranno le varie opzioni e strategie utilizzate per garantire ai prodotti i requisiti Halal senza compromettere la qualità del prodotto. 

Altra tematica che la convention organizzata da Ifanca affronterà sarà quella relativa alle restrizioni sull’uso dell’etanolo. Le bevande alcoliche, lo ricordiamo, sono proibite dall’Islam. L’uso di questa sostanza nell’industria alimentare, in particolare nella produzione degli aromi, ha causato la fuga di molti produttori dall’economia Halal; per questo molti paesi hanno diversi requisiti di importazione. Coloro che interverranno in questa sessione condivideranno le esperienze su come si sono fatti strada tra le restrizioni e i permessi sull’etanolo su scala globale.

Infatti, occhi puntati sul mercato dei prodotti farmaceutici e degli integratori Halal (la cui richiesta è destinata a crescere del 6%) e sull’utilizzo della gelatina, in particolare delle metodologie di approvvigionamento della sostanza.