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Lunedì, 17 Febbraio 2014 09:30

La declinazione della parola Halal

Il significato della parola halal non è così semplice da declinare perchè racchiude molti significati per una parte predominante della popolazione mondiale. alāl (حلال, alāl, halaal) è una parola araba che significa "lecito".

In Occidente si riferisce principalmente al cibo preparato in modo accettabile per la dottrina islamica,  in arabo la parola intende tutto ciò che è permesso secondo l'Islam, in contrasto a ciò che è haram, proibito. Il concetto include dunque il comportamento, il modo di parlare, l'abbigliamento, la condotta e le norme in materia di alimentazione. Nel Corano, Allah dice chiaramente: “O uomini, mangiate ciò che è lecito e buono, non seguite le orme di Satana, poiché egli è nemico dichiarato per voi” (Sura Al Baqarah, 2:168 ). Questa indicazione rappresenta uno stile di vita per i praticanti musulmani che le aziende di tutto il mondo devono considerare per non escludere una buona parte dei consumatori e per non perdere opportunità di business. Quello che ormai può essere considerato un vero e proprio marchio, permette  e permetterà alla comunità islamica di trovarsi rappresentata fuori dai mercati domestici; è per certi versi un segno distintivo che può essere paragonato al grado di soddisfazione e valorizzazione che un cittadino italiano percepisce fuori dai confini italiani quando al ristorante o tra gli scaffali dei supermercati trova prodotti made in Italy che subito lo fanno sentire più vicino a casa. Declinare la parola halal è molto difficile, ma assume un significato importantissimo nel campo dell’alimentazione. Il cibo è talmente importante che un’ammenda per peccati fatti consiste proprio nel donare cibo ai più bisognosi, la cosiddetta Kaffara. Per capire quanto incide nella vita di tutti i giorni la liceità del comportamento a tavola bisogna considerare che la parola halal entra in gioco sia che si parli di vegetali, semi, piante, frutti, di creature acquatiche, terresti e uccelli, di macellazione rituale, di liquidi, di alcolici e di educazione a tavola. Per quanto riguarda vegetali, semi, piante e frutti sono tutti considerati positivamente purchè non contengano sostanze nocive o narcotiche per l’uomo; per le creature acquatiche sono halal quelle dotate di squame (trote, salmoni, lucci, triglie, muggini, carpe, merluzzi, naselli, acciughe, alici, aringhe, branzini, spigole, cefali, cernie, dentici, orate, tonni, sogliole, sarde e sardine,  gamberi e gamberetti per esempio)  a patto che la pesca preveda che il pesce sia tolto dall’acqua ancora vivo; per quanto riguarda gli animali terrestri non vanno mangiati quelli dotati di zampe e denti canini, non vanno mangiati rettili e alcune parti degli animali una volta sgozzato, per quanto riguarda gli uccelli sono halal quelli il cui corpo è ricoperto di piume e non presentano artigli. Il rituale della macellazione mette tutto in discussione se gli animali e gli uccelli considerati leciti per il Musulmano  non siano stati correttamente uccisi. Le condizioni per la macellazione sono le seguenti: chi deve provvedere all'azione della macellazione deve essere musulmano e attento a ciò che è lecito e ciò che è illecito; se è possibile, lo strumento utilizzato per la macellazione deve essere di ferro; l'animale da macellare deve essere posto con il muso verso la Santa Ka’baa, la persona incaricata della macellazione deve pronunciare il nome di Allah nel momento in cui esegue la propria azione e ci si deve accertare che, nel momento in cui viene macellata, dalla bestia fuoriesca un normale flusso di sangue e che nel momento in cui viene macellato, l’animale deve mostrare movimenti, che diano la garanzia che l'animale fosse in vita ed in buona salute a momento della macellazione. L'Islam dichiara illecito in modo assoluto e senza deroghe  in qualunque quantità le bevande alcoliche ed anche il partecipare alla produzione, distribuzione e vendita di esse, sono permesse quelle bevande alcool free. L’educazione a tavola prevede invece degli atti che vengono incoraggiati (mustahab) e altri atti che non sono opportuni (makruh) durante il pasto.

Tutte quelle aziende che intendono soddisfare le necessità di un pubblico vasto e esigente non possono prescindere dalla conoscenza approfondita di questi aspetti. Le aziende pertanto potranno garantirsi una fetta di mercato mondiale soltanto se la propria gamma di prodotti e servizi sarà conforme a quanto stabilito dalla Shariah. In Italia sono presenti degli organi di certificazione il cui compito dovrebbe essere quello di garanti della veridicità di quanto avviene effettivamente negli stabilimenti di produzione e lunga la catena di fornitura. Non essendo regolamentato in Italia, il mercato Halal  ha visto negli ultimi trent’anni il proliferarsi di entità non idonee che certificano Halal, alienando così l’integrità dello status Halal effettivo del prodotto o servizio certificato e creando confusione presso il consumatore Halal. Una volta che il processo sarà regolamentato in toto, sarà possibile per molte aziende ricevere la certificazione dei propri prodotti e servizi permettendo loro di aumentare l’export e la visibilità fuori dai confini. In ultimo, ma non meno importante, la costituzione di un paniere di aziende italiane che presentano i vincoli finanziari dettati dai precetti islamici per essere oggetto di investimento e che permetteranno nell’immediato futuro la costituzione di una piattaforma di scambio di capitali e relazioni tra imprenditori italiani e imprenditori di fede musulmana.

Santovito Luigi