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Lunedì, 12 Maggio 2014 08:09

Terza Conferenza del Golfo sull’industria e i servizi Halal “Sviluppo dell’industria Halal”

Si svolgerà dal 13 al 15 maggio prossimi, presso l’hotel Sheraton del Kuwait, la terza Conferenza del Golfo sull’industria e i servizi Halal. Un appuntamento che richiama, come ogni anno, organismi economici da tutto il mondo e rappresentanti istituzionali per fare chiarezza, ancora una volta, sul concetto “Halal” e sulle responsabilità alle quali sono chiamate i produttori occidentali (e in particolare i colossi industriali) che intendono affacciarsi al mercato economico islamico. 

L’importante iniziativa, a livello mondiale, è organizzata dal Ministero degli Affari Islamici e dall’Istituto di Ricerca Scientifica del Kuwait (KISR).

L’importanza della qualità Halal del cibo che oggi finisce sulle nostre tavole, e in particolare su quelle dei musulmani, è sancita e richiesta dalla Shariah Islamica. E’ sotto gli occhi di tutti che è in corso da tempo una continua evoluzione su abitudini e stili di vita (non solo alimentari) di tutti noi. Un’evoluzione che ha inevitabilmente portato alla nascita e allo sviluppo di nuove industrie e di conseguenza all’introduzione di nuove linee di prodotti alimentari, cosmetici, farmaceutiche e così via. Tutto ciò ha generato, di fatto, l’inserimento nel processo produttivo di questi nuovi alimenti, di alcune sostanze di dubbia natura o peggio ancora ritenute proibite dalla Shariah Islamica (definite Haram secondo il Corano).

E’ proprio su questa tematica che si concentreranno gli esperti in occasione della terza Conferenza del Golfo sull’industria e i servizi Halal.  Al centro dei confronti, una tematica di estrema attualità: lo sviluppo dell’Industria Halal. Nel corso dei numerosi focus, in programma nei due giorni di lavori, si metteranno a punto nuove strategie e piani di lavoro comuni per fare chiarezza sulle modalità delle produzioni industriali Halal, in particolare dal punto di vista sanitario e dei dettami della legge Islamica.

Ecco, nel dettaglio, i temi cardine della Conferenza:

- analisi e discussione su precetti e principi fondamentali della religione islamica sull’Halal e l’industria Halal;

- aggiornamenti circa lo sviluppo dell’industria Halal;

- analisi dei precetti della legge islamica relativamente ai problemi dell’industria Halal;

- promozione di investimenti nell’industria Halal con l’obiettivo di favorire l’integrazione del processo Halal;

- analisi degli aspetti sanitari dell’industria Halal;

- creazione di un sistema volto a garantire lo sviluppo e l’integrazione della qualità Halal;

- lotta a comportamenti illeciti e fraudolenti e alle carenze nell’ ambito dei processi di certificazione Halal;

- discussione sulle modalità di richiesta di raccomandazione nelle conferenze Halal e superamento degli aspetti negativi. 

Tra le personalità che prenderanno parte all’evento spiccano:  il Ministro degli Affari Islamici dello Stato del Kuwait Naif al Ajmi; il Segretario Generale dell’Organizzazione della Normazione del Consiglio della Cooperazione del Golfo (GCC) Nabil Ibn Amin Mulla, il presidente della Banca Islamica per lo Sviluppo Ahmed Mohammad Ali, il vice-ministro degli Affari Islamici dello Stato del Kuwait Adil Abdullah Al-Fallah, il presidente del Comitato Supremo della Conferenza, Naji Muhammad Al-Mutairi, il direttore Generale dell’ Istituto di Ricerca Scientifica del Kuwait (KISR) e Halal Renat Abynov vice-presidente del Consiglio Muftì della Russia, in rappresentanza degli enti di certificazione.

All’evento parteciperà anche un rappresentante della sezione italiana di Halal International Autority (con sede a Bari e a Milano) l’ingegner Sharif Lorenzini. HIA costituiscel’unico organismo italiano, membro del World Halal Food Council (Concilio Mondiale delle autorità del mercato Halal) riconosciuto a livello internazionale da enti Governativi e non, in grado di certificare a livello mondiale prodotti agroalimentari e servizi secondo gli standard islamici.

Per il presidente Lorenzini la terza Conferenza del Golfo costituirà un’occasione per illustrare gli importanti risultati raggiunti a Roma lo scorso 27 marzo nell’ambito della prima Convention dedicata al mondo Halal Globale organizzata dalla stessa Authority. Un evento che ha riunito per la prima volta in Italia i massimi referenti diplomatici di 57 Paesi islamici che fanno parte dell’Oic  (Organization for Islamic Cooperation) e che costituiscono gli interessi di due miliardi di consumatori musulmani, ovvero più di un quarto della popolazione mondiale concentrata per lo più nel sud Est Asiatico, ritenuta attualmente la culla del mondo Halal. L’evento romano ha aperto ufficialmente i lavori dell’annuale incontro dei rappresentanti mondiali del World Halal Food Council.

Un appuntamento decisivo per la Capitale e per l’Italia, durante il quale il presidente di Halal International Autority, Sharif Lorenzini, ha annunciato la firma di un protocollo d'intesa con l’Agenzia governativa della Malesia, per la nascita di un Hub Halal che parta proprio dall'Italia.

Inoltre dall’evento italiano è emersa un’altra importante novità emerse durante i lavori da uno dei rappresentanti del WHFC. "Siamo disponibili – ha dichiarato lo sceicco saudita Fahah Alared, membro del Comitato per la islamizzazione delle banche – ad investire in Italia, che vogliamo diventi il primo Hub del mercato Halal nel Mediterraneo". Un’occasione imperdibile per un mercato da "3mila miliardi l’anno, in crescita del 15% ogni anno, che raggiunge due miliardi di musulmani".