Venerdì, 18 Ottobre 2013 08:03

L'ambasciata italiana della Malesia incontra HIA

Prende il via giovedì pomeriggio con un incontro istituzionale presso la sede barese di Hia - Halal International Authority – (l’unico organismo italiano, membro del World Halal Food Council, riconosciuto a livello internazionale da enti Governativi e non, in grado di certificare a livello mondiale prodotti agroalimentari (e non) secondo gli standard islamici) il programma della visita ufficiale della delegazione dell’Ambasciata italiana della Malesia ospite, insieme ad altre 14 delegazioni estere di “Agrilevante 2013”. La rassegna dedicata al mondo dell’agricoltura, è organizzata alla Fiera del Levante di Bari  e FederUnacoma fino a domenica prossima, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito di un progetto di internazionalizzazione a favore delle imprese italiane che operano nel settore agricolo. 

Nella sede di Hia a partire dalle 17, il presidente dell’Authority, l’ingegner Sharif Lorenzini darà il benvenuto a Dato’ Dzulkifli bin Abd Wahab Agriculture Attaché dell’Ambasciata della Malaysia a Roma e ad AMIR HAMZAH HARUN Assistant Agriculture Attache & Alternate Permanent Representative of Malaysia to the Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO).

All’incontro parteciperanno i rappresentanti di alcune realtà imprenditoriali note di Bari  e provincia nel settore agricolo e dell’alimentazione. Stiamo parlando delle aziende “Selezione Casillo” di Corato, “Caffè Crème” di Bari, “Industria Carni Ciavarella e  Saponaro” di Noicattaro e  “Prologic Servizi Logistica” del porto di Taranto. 

L’iniziativa costituirà un’occasione per fare un punto sulle potenzialità che la certificazione Halal offre alle imprese del settore agroalimentare nei mercati esteria partire dal Bacino del Mediterraneo, sfruttando la strategica posizione geografia della Puglia, ritenuta ponte ideale tra popoli diversi che vogliono unirsi in nome del business e degli investimenti. 

E a parlare chiaro sono i dati che il mercato Halal già offre che a livello globale sfiora cifre pari a tremila miliardi di dollari l’anno, con previsioni di crescita del 20% annuo. Due miliardi di persone nel mondo consumano cibo (e prodotti) che rispettano i precetti del Corano, in Europa sono 35 milioni, di cui 4 solo in Italia. 

“Le potenzialità di crescita –ne è certo il presidente di Halal International Authority, Sharif Lorenzini – non sono per niente da sottovalutare visto che in Italia sono presenti solo 130 imprese in possesso della certificazione. Più il numero salirà e più aumenterà la possibilità per gli imprenditori di aprirsi a nuovi mercati incrementando i loro volumi d’affari. La Malaysia ad esempio rappresenta la punta di diamante per i floridi mercati del Sud Est asiatico che per il Halal made in Italy offrirà importanti opportunità di business sicuro e continuativo”.

L’incontro tra il presidente di HIA, Lorenzini e i la delegazione della Malesia costituirà un’occasione anche per fare il punto sulla garanzia e sulla tutela dei consumatori Halal, settori nei quali ci sono ancora molti punti oscuri da chiarire in Puglia e in Italia. Non è un caso, infatti, che il World Halal Food Council (Concilio Mondiale sul cibo Halal) abbia affidato esclusivamente, nel marzo scorso, ad HIA (Halal International Authority) il compito di controllare il mercato Halal. Spetterà ai rappresentanti dell’authority italiana, dunque, segnalare eventuali anomalie e verificare che le procedure adottate dagli enti di certificazione siano soltanto quelle disposte dal WHFC

 “Genuinità, rintracciabilità della filiera e trasparenza dell’etica aziendale –ha ribadito Lorenzini – saranno gli elementi decisivi per affrontare nuove ed avvincenti “sfide”  di business senza dimenticare mai i valori etico-morali ai quali i consumatori musulmani sono fortemente legati”.