FINANZA ISLAMICA IN ITALIA: Nuove prospettive di crescita via libera al decollo purchè si rispetti la Shariah
Per gli economisti che studiano la sorte dello sviluppo economico italiano rappresenta un’occasione da cogliere al volo. Anche per il Governo costituisce il “core business” del nostro Paese che guarda al futuro.
Stiamo parlando di finanza islamica, ovvero del sistema economico e bancario vigente nei Paesi musulmani, basato su regole precise (prima fra tutte il rispetto della Shariah Islamica), in grado di generare investimenti con cifre da capogiro.
Un’opportunità che l’Italia, stretta nella morsa della crisi economica, può cogliere al volo. In particolare, in occasione di “Expo 2015”, l’importante vetrina sul cibo e l’alimentazione che ospiterà Milano, capitale per eccellenza degli affari, tra il primo maggio e il 31 ottobre 2015.
Uno degli argomenti al centro dei forum previsti è proprio quello dedicato alla Finanza islamica. A dare il via agli importanti appuntamenti in programma è quello dal titolo: “Expo Milano 2015 - Dubai 2020 Gulf&Med: il mercato, gli investimenti e la finanza islamica Hub Italia, business per la crescita”, organizzato dall’Osservatorio Med-Golfo della Fondazione ISTUD, con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico.
L’evento si svolgerà il 25 marzo (dalle 9,30 alle 13,30 con iscrizione gratuita fino a esaurimento posti) presso il Blend Tower Business Center, in Piazza IV Novembre 7. L’ evento da il via alla prima sessione di una serie di incontri, creando, di fatto, un blog di tante esperienze (aziende, istituzioni, professionisti) che trainano il Sistema Italia nel Golfo e nel Mediterraneo.
C’è attesa per conoscere quanto affermeranno i numerosi esperti invitati alla manifestazione. Tra questi il presidente di Halal International Authority, Sharif Lorenzini. HIA costituisce l’unico organismo italiano membro del World Halal Food Council (Concilio Mondiale delle autorità del mercato Halal) riconosciuto a livello internazionale da enti Governativi e non, in grado di certificare a livello mondiale prodotti agroalimentari e servizi secondo gli standard islamici.
Riprendendo alcune notizie sulla finanza islamica diffuse nel nostro Paese in questi mesi (tra cui l’acquisto per due miliardi di euro di nuovi grattacieli da parte del Fondo sovrano degli emiri del Qatar) il presidente di HIA Lorenzini spiegherà quali sono le opportunità di crescita per il mondo economico italiano, se il Governo deciderà di rispettare le regole della Shariah per dare il benvenuto al sistema finanziario islamico.
“Gli sceicchi dell’Arabia Saudita intendono fare sul serio - afferma Sharif Lorenzini - e sono disposti a dare il loro contribuito per dare nuova linfa all’economia europea. La finanza e i capitali islamici sono pronti a portare fuori dalla crisi l’Europa e in particolare l’Italia –continua Lorenzini - purché i Paesi seguano, nella "produzione, nella logistica e nella commercializzazione", gli standard Halal (in arabo "conforme" ai precetti della Shariah, ovvero la legge che stabilisce cosa è lecito o proibito per un musulmano)”.
Un concetto forte sul quale Halal International Authority ci sta lavorando da marzo dello scorso anno, quando fu presentato in occasione dell’ultima giornata del World Halal Food Council, riunitosi a Roma. Un evento storico poiché per la prima volta l’imponente organizzazione islamica decise incontrarsi in uno stato non musulmano aprendo i lavori ad esperti e alle istituzioni. Un evento storico per l’Italia poiché proprio in quell'occasione il presidente di Halal International Autority, Sharif Lorenzini, annunciò la firma di un protocollo d'intesa con l’Agenzia governativa della Malesia, per la nascita di un Hub Halal che parta proprio dall'Italia; progetto che HIA persegue dallo scorso anno con tenacia ed è in corso di realizzazione.
Dunque, in occasione del Forum sulla Finanza Islamica all’Expo 2015 di Milano, Sharif Lorenzini presenterà un saggio sulla Finanza Islamica. Un lavoro che illustra le opportunità di crescita del mercato Halal in Italia, gli scenari di sviluppo oltre che un focus sulla finanza islamica tra: aspetti tecnici, normativi e interessanti opportunità di business per le aziende di casa nostra. Il volume, insieme ad altri saggi di vari esperti del settore, a cura di Maurizio Guandalini e Victor Uckmar (Fondazione Istud) sarà in vendita libreria dal 10 marzo prossimo con l’obiettivo di offrire un incentivo, un piano di lavoro per il futuro dal quale le imprese italiane possono attingere.
Il treno delle opportunità è sotto gli occhi di tutti. Oggi è cruciale non farselo scappare. A differenza di altri paesi in Europa, di finanza islamica in Italia non si parla. In campo legislativo c’è il vuoto. La finanza islamica è sconosciuta: anzi, la parola «islamica» dopo finanza ai più fa paura. Come se aprire alla finanza islamica volesse dire lasciare campo libero al terrorismo fondamentalista, attraverso circoli oscuri, loschi, sotterranei. È esattamente il contrario.
Halal International Authority è attualmente in contatto con i governi regionali per lo sviluppo del primo Halal Hub Euro Mediterraneo, con sede in Italia. A ciascuna regione sarà dato un ruolo nell’ambito dell’ hub che valorizzi le proprie peculiarità tipiche e vocazioni. Il progetto premierà l'economia italiana e rafforzerà il ruolo economico e politico dell'Italia in Europa come trait-d'union con il levante. Conditio sine qua non sarà la conformità dei progetti rispetto agli standard Halal, riconosciuti a livello internazionale, che solo HIA è in grado di offrire e garantire.
Hashtag ufficiale del workshop per seguire e contribuire in diretta su Twitter il giorno dell'evento sarà: #gulfmed.