Ma quali linee guida devono essere rispettate per ottenere la certificazione?

“Prima di tutto non devono contenere sostanze proibite, che provengono soprattutto dagli animali, come ad esempio il suino. Ma è necessario anche aver provveduto alla macellazione secondo un certo rito, in modo da non far soffrire l'animale. L'alcool è un altro elemento proibito” ci risponde Sharif Lorenzini, presidente di Halal Italy.

Incontriamo Sharif durante un corso organizzato da Halal Italy per formare nuovi consulenti che vogliono assistere le aziende intente a certificarsi HIA.

“Sono molto interessato a capire come inserire il discorso halal nella cultura italiana. Non vorrei essere azzardato, ma penso proprio che possa rappresentare un nuovo made in Italy” ci dice invece Ahmed Ibrahim, partecipante del corso.

Chiediamo a Sharif quale sia l'attuale situazione: "Sembra che in Italia ci sia un grande boom di interesse verso questa grande fetta di mercato. L'eccellenza del made in Italy è naturalmente ben vista anche dai paesi arabi, ma c'è bisogno dell'organismo riconosciuto per esportare. In Italia abbiamo già superato 100 aziende. Si prevede che alla fine del 2013 raggiungeremo 300 aziende italiane con certificazione HIA”.

“Il mercato gira e cambia in continuazione. La gente si muove e si sposta e con la gente si muovono anche le esigenze. In un momento di grande crisi, il mercato halal può essere una grande soluzione per l'Italia” ci risponde invece Ahmed.

Non perdete il servizio “Un nuovo mercato” in onda mercoledì 10 ottobre alle 20:30 su Babel.