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Venerdì, 08 Luglio 2011 06:41

Nasce il marchio Halal Italia per creare rete ristoranti

Il cibo Halal ha un numero di consumatori in espansione nel mondo (oltre 20% l’anno) con circa 2 miliardi di musulmani ed un miliardo di non musulmani interessati ad utilizzare prodotti e servizi non solo agroalimentari, ma anche turistici e legati ai servizi bancari e d’investimento, purché certificati Halal. Un’offerta ristorativa ed alberghiera pari a zero in città come Milano,

di nicchia a Roma e con qualche percorso turistico in Puglia, dove è nato a Crispiano (Ta) un albergo-ristorante con offerta appositamente studiata per la clientela islamica: un’anticamera per l’accoglienza e spazi con tappeto dedicati alla preghiera. È quanto emerso dall’incontro promosso a Roma dal presidente dell’Aitef (Associazione italiana tutela emigrati e famiglie) Peppino Abbati, dal segretario dell’Aiccre (Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa) Vincenzo Menna e da Sharif Lorenzini, presidente Halal Italia, la filiale nazionale della Halal international Authority (Hia). “Mentre sono tante e variegate le aziende del settore agroalimentare made in Italy a produrre cibo halal, dal caffè espresso alla birra alcol zero – ha detto Sonia Domenici per conto di un tour operator toscano, Destinazioni Italia, da dicembre in partnership con operatori degli Emirati – è difficile trovare ristoranti con cucina tradizionale italiana che propongano nel menu pietanze Halal. Una carenza che spero venga superata grazie all’appeal del marchio di certificazione promosso da Halal Italy Authority”. Il marchio intende sostenere il made in Italy costruendo percorsi turistici all’insegna di produzioni agroalimentari patrimonio del Mediterraneo, ed in linea con la grande cucina italiana che può comprendere cannoli di ricotta come le pappardelle ai funghi e le costolette d’agnello.