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Mercoledì, 13 Maggio 2015 11:13

“HALAL FREE TRADE ZONE”: Dal sogno alla realtà // La regione Marche è pronta per diventare la Dubai italiana

“Questo progetto si ispira di fatto ad un modello economico che per eccellenza rappresenta Dubai, un piccolissimo paese che si è costruito, a differenza di tutte le altre città del Golfo Arabico non sull’economia petrolifera (quest’ultima infatti rappresenta soltanto il 20%) ma sulla caratteristica di essere un vero e proprio hub che genera l’80% del sistema economico grazie al mondo Halal. Dunque, la regione Marche ha tutte le carte in regola, grazie all’Halal Free Trade Zone, a diventare una Dubai 2 con grandi progetti di crescita per l’Italia”. 

A dichiararlo con orgoglio è stato Sharif Lorenzini in occasione della sottoscrizione del protocollo che riguarda la realizzazione della prima zona di scambio per i prodotti conformi alla Shariah Islamica che potranno transitare liberamente attraverso una piattaforma logistica nella regione  Marche. Il protocollo d’intesa è stato firmato tra Halal International Authority, la società Svim – Sviluppo Marche Spa e la Piattaforma Logistica delle Marche (contratto di rete d’impresa) martedì 12 maggio nella sede del Comune di Jesi, nella sala del Consiglio, in piazza Indipendenza n.1.

Il Protocollo d'Intesa anticipa la formalizzazione dell'Accordo Quadro, nel quale saranno programmate le attività da realizzarsi, il fabbisogno finanziario funzionale alla riuscita del progetto, la calendarizzazione delle attività.

Protagonisti dell’iniziativa: Sharif Lorenzini, presidente di Halal International Authority; Fabio Spilotros, area manager HIA; Massimo Bacci; sindaco di  Jesi; Sergio Bozzi, Amministratore Unico di Svim Spa; Nicola Paradiso, Presidente della “Piattaforma Logistica delle Marche” (contratto di rete d’impresa).

“Questo progetto nasce grazie alla lungimiranza in cui hanno creduto Svim S.p.a, Interporto Marche, Rete logistica delle Marche – ha dichiarato Sharif Lorenzini - perché sono riusciti a guardare al futuro e soprattutto in quale direzione sta andando. Ormai è evidente che il nuovo sistema geopolitico e i nuovi bilanci si stanno spostando verso Oriente. Il mondo islamico che annovera circa due miliardi di cittadini raggruppati prevalentemente in 57 Paesi consuma e quindi muove merci per un totale di tremila miliardi l’anno. Più dell’85% dei prodotti – ha ribadito Lorenzini - proviene dal mondo occidentale, in particolare dall’Europa. L’italia è un attore principale e alcune volte il primo partner commerciale ed industriale per svariati Paesi Islamici in particolare  per il nord Africa. Gli ultimi dati riferiscono che negli ultimi cinque anni i flussi di export per l’Italia sono passati dal 2% verso il mercato del nord Africa a circa il 10%, specialmente per la filiera agroalimentare. La stessa tendenza in negativo è passata dall’export verso i mercati dall’Occidente verso Oriente. Spostare merci verso il mondo islamico vuol dire trasferire prodotti Halal verso i quali è necessario garantire la filiera in quanto può perdere il suo status di Halal proprio durante il trasporto. Dunque – ha dichiarato Lorenzini - è necessario garantire la tracciabilità soprattutto nei punti di trasporto che in Europa non esistono. Pur essendo il primo partner commerciale dei Paesi islamici l’Europa non ha neanche un punto di accesso e di transito e quindi tracciabilità di filiera. L’idea l’ha avuta la Regione Marche, in particolare Svim e Interporto attraverso la collaborazione della rete logistica delle Marche.  Questo per il mondo islamico è un momento di grande attenzione perché di fatto da domani potrà iniziare a pianificare come potranno transitare le merci rivolte dal mondo europeo verso i mercati islamici e viceversa. Sappiamo che con la globalizzazione un prodotto costituito da almeno cinque ingredienti proviene o viene prodotto da almeno tre paesi diversi e quindi  il transito non sarà soltanto dall’Italia ma da tutta l’Europa. Questa iniziativa potrà attirare anche l’attenzione di operatori della finanza islamica perché gli imprenditori sono anche intenzionati a far parte della cordata che realizzerà la piattaforma logistica delle marche e della Halal Free Trade Zone. Questo progetto porterà, secondo le nostre previsioni, un’opportunità di grande sviluppo economico per le Marchè perché lo sviluppo parte dal primo volano che è quello delle infrastrutture logistiche e dei trasporti. Questo progetto porterà anche a favorire una serie di servizi collaterali che riguardano il mondo dell’accoglienza, dell’ospitalità e del mondo sanitario. Quindi prevediamo una crescita importante in termini di incoming, di turismo halal, nonché la realizzazione di un hub per i passeggeri”. Soddisfatto della sottoscrizione del protocollo Sergio Bozzi, Amministratore Unico della Svim S.p.a.  “Oggi noi parliamo di un progetto di grandissimo respiro. Stiamo puntando su iniziative di logica di scambio ed è per questo motivo per il quale Sviluppo Marche mette la sua firma su questo protocollo in maniera da presentare di qui a poco alla nuova giunta, alle banche di questa regione ma non solo (Banca Europea per gli investimenti) e agli operatori di carattere finanziario e commerciale nuove opportunità di crescita concrete per il territorio”. Infine ha espresso soddisfazione per la sottoscrizione del protocollo Nicola Paradiso, presidente della Piattaforma Logistica delle Marche. “Le infrastrutture sono il primo volano di crescita dell’economia moderna globale. Questo non è un progetto di logistica fine a se stesso ma di internazionalizzazione di impresa attraverso il quale le infrastrutture portano nuove occasioni di business per il territorio oltre che per far crescere le nostre potenzialità fuori dal nostro territorio. Il mondo islamico cresce ad un ritmo impensabile rispetto al mondo occidentale con un coefficiente del 15% annuo –ha dichiarato Paradiso – per questo la piattaforma logistica delle Marche, la rete d’impresa costituita da porto, interporto danno il via ad un percorso che oggi non è finito, anzi comincia proprio da qui per dare il via ad un progetto operativo per concretizzare la realizzazione dell’Halal free trade zone che sarà pronta di qui ad un anno massimo”.