Lunedì, 25 Novembre 2013 10:47

WORLD HALAL FOOD COUNCIL - JAKARTA 2013: ok dei tecnici a regole più severe

E’ stato l’incontro annuale tra i rappresentanti delComitato Scientifico e del Comitato Shariah ad aprire ufficialmente i lavori, in Indonesia, del World Halal Food Council, ovvero il Concilio Mondiale sul cibo Halal. 

Si tratta di appuntamento che si rinnova ogni anno per i rappresentanti dei principali Autorità di Controllo e Enti Certificatori Halal, membri del WHFC (World Halal Food Council)  per fare un focus sul mercato Halal, fra risultati raggiunti e prospettive di crescita per il futuro.

A presenziare questo importante appuntamento annuale, l’ingegner Sharif Lorenzini, Presidente di Halal International Authority, nonché componente del Comitato Tecnico Scientifico del World Halal Food Council. Insieme con lui era presente il presidente del Comitato Internazionale Shariah di HIA(Halal International Authority) con sede a Riyad, lo sceicco dr. Fahad Al Aredh, nonché membro del Consiglio Superiore di Magistratura dell’Arabia Saudita e presidente del Comitato Shariah del World Halal Food Council.

Al termine di un'attenta e scrupolosa valutazione di dati, fenomeni e criticità, purtroppo ancora esistenti nel mondo del cibo Halal, i tecnici hanno convalidato un’importante disposizione alla quale dovranno attenersi tutti coloro che acquistano, vendono o operano per conto terzi nell’ambito del cibo e degli altri prodotti e servizi dichiarati Halal. Il provvedimento è rivolto soprattutto a coloro che sono già in possesso di una certificazione Halal o che decideranno di farne richiesta.

Dunque, gli esperti dei Comitati (Tecnico Scientifico e Shariah) hanno stabilito che saranno ritenuti illegali e quindi inaccettabili tutti i certificati Halal emessi da organismi o organizzazioni non musulmani e/o si dichiarano musulmani ma appartenenti a dottrine religiose distorte o diverse da quella originaria.  Della violazione, nel caso in cui venga accertata, dovranno rispondere i responsabili e i singoli componenti di tali realtà non ufficialmente riconosciute nonché coloro i quali potranno essere ritenuti loro complici, sostenitori o promotori diretti o indiretti.

Il provvedimento entrato da subito in vigore riguarda tutti i soggetti che hanno il compito di produrre, supervisionare o certificare prodotti o arrivi dichiarati Halal, con particolare attenzione ai settori food, cosmesi, farmaceutico e finanziario.

Nel corso dell’incontro è stata annunciata massima allerta tra gli Autorità di controllo e Enti certificatori (in particolare le autorità e le agenzie governative di controllo doganale negli stati islamici) per intensificare la vigilanza sui prodotti dichiarati Halal e porre particolare attenzione nelle procedure di accreditamento dei certificatori per prevenire irregolarità e garantire massima sicurezza ai consumatori, nel pieno e totale rispetto dei sani e autentici principi della Shariah Islamica.