Martedì, 29 Aprile 2014 11:56

Cibo Halal & “Food Education”: un binomio perfetto!

Gli alimenti ritenuti conformi alla Shariah Islamica possono costituire un valido esempio di sana e corretta alimentazione, quella definita dagli americani “Food Education”. Sarà questo uno dei temi al centro di una Convention Internazionale promossa dalle associazioni “Le Terre di Federico II” e Neda (Nutrizione ed Educazione Alimentare). L’iniziativa è in programma mercoledì 30 Aprile nella sala conferenze dell’ex Palazzo delle Poste dell’Università di Bari (in piazza Cesare Battisti).  

Attraverso una serie di focus tematici, una serie di esperti (anche in videoconferenza con alcuni paesi esteri) analizzerà il tema della “Food Education”; un settore che pone al centro dell’attenzione l’educazione alimentare e la correlazione fra alimentazione e ambiente, attraverso la ricerca scientifica dei prodotti alimentari. Prodotti che devono essere economicamente sostenibili con l’ambiente e la salute pubblica. 

La “Food Education” costituisce il nuovo linguaggio culturale di educazione alimentare, essenziale, che impone un cambiamento del nostro stile di vita, in particolare quello alimentare, oggi marcatamente consumistico, poco o niente conviviale e dai risultati devastanti, sia per le ricadute sociali in campo medico sanitario sia per i costi insostenibili per l’umanità. Per questo si introduce nelle nostre abitudini quotidiane, nelle resistenze alimentari consapevolmente o inconsapevolmente sbagliate, attraverso il linguaggio della comunicazione di tipo educativo, culturale, conviviale e dogmatico.

A spiegare in che modo è possibile garantire la sana e corretta alimentazione sarà una serie di esperti, tra cui i nutrizionisti Elisabetta Cavalcanti, Giuseppe Marzulli, Graziana Borracci, il prof. Nicolò Carnimeo esperto Navigazione e Ambiente marittimo, il prof. E ing. Donato Forenza competente in Protezione ambientale e forestale, il prof. Antonio Lupis della Cattedra di Storia della Lingua italiana della facoltà di lingue straniere dell’Università di Bari e il Prof. Rosario Polizzi della Cattedra di Fisiopatologia Chirurgica della Facoltà di Medicina dell’Università di Bari.

Particolare attenzione sarà dedicata al cibo Halal, alle sue proprietà benefiche e al grande contribuito che può dare, in termini di genuinità e salubrità, alla corretta alimentazione.

A relazionare su questi aspetti sarà il Prof. ed Ing. Sharif Lorenzini, presidente di Halal International Authority, l’unico organismo italiano, membro del World Halal Food Council (Concilio Mondiale delle autorità del mercato Halal) riconosciuto a livello internazionale da enti governativi e non, in grado di certificare a livello mondiale prodotti agroalimentari e servizi secondo gli standard islamici.

La vita del musulmano ruota intorno alla propria fede, il quale prima di scegliere un prodotto da consumare o un servizio da utilizzare si chiede sempre: “è Halal?”. Se la risposta è “no”, il musulmano generalmente rinuncia al consumo, evitando di commettere peccato. 

“Un fattore imprescindibile per i musulmani – dichiara il presidente di HIA Sharif Lorenzini – dal quale potrebbe prendere esempio chiunque per vivere uno stile sano e corretto. Il cibo Halal – afferma Lorenzini – proprio perché fortemente controllato, è costituito da prodotti di eccellenza, in grado di garantire sempre tracciabilità e trasparenza”.

Consumare cibi Halal, dunque, vuol dire avere sulle tavole prodotti sicuri, naturali e privi di sostanze che potrebbero essere nocive per la salute. “Di questo gli imprenditori italiani oggi devono necessariamente tenere conto – sostiene ancora il presidente Lorenzini – poiché si tratta di un requisito fondamentale per garantire il rispetto dell’individuo, l’integrazione sociale e culturale ed ovviamente economica”. La comunità islamica in Italia cresce di anno in anno. Nel 2010 l’Istat ha registrato la presenza sul territorio nazionale di 1.583.000 musulmani che, secondo le statistiche, diventeranno circa 2.400.000 nel 2020 e circa 3.000.000 nel 2030.

Numeri che danno spazio anche ad un’importante riflessione: i consumatori Halal (musulmani e non) possono rappresentare un’ottima occasione di sviluppo per l’economia nazionale, senza tralasciare alcun settore: dall’agroalimentare, alla cosmesi, dal farmaceutico alla cura del corpo ed estetica, passando per i servizi bancari, assicurativi e di trasporto. 

La Convention internazionale dedicata alla Food Education sarà, dunque, l’occasione per ribadire quanto sia importante, oggi più che mai, garantire il controllo e la certificazione del patrimonio animale e dei suoi derivati (la famosa catena alimentare) con particolare attenzione alla loro nutrizione.

L’evento permetterà di avviare percorsi comuni per l’attuazione di progetti “derivati” dalla Food Education, i cosiddetti spin off.