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Venerdì, 06 Aprile 2012 00:09

CIA e Halal Italy per l'export pugliese nel mondo islamico

BARI - La CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) di Puglia e Turismo Verde (l’associazione agrituristica della Cia) hanno siglato un protocollo di intesa con Halal Italy con l’obiettivo di promuovere e sostenere la produzione, la valorizzazione e la diffusione dei prodotti agro-alimentari realizzati in Puglia verso i Paesi a religione islamica.

 

Il protocollo ha lo scopo di “favorire l’incremento del numero di imprese che possono entrare nel circuito di esportazione non solo dei Paesi dell’area Mediterranea, ma anche in tutti quelli, come la Cina, il sud-est asiatico e l’Europa, dove la presenza di cittadini di religione islamica è molto consistente e il prodotto Halal ha maggiori opportunità di penetrazione commerciale. -  ha spiegato il presidente della Cia Puglia Antonio Barile. - “Non è da sottovalutare la richiesta di musulmani che vorrebbero visitare la Puglia per turismo o per affari, e soggiornare presso le nostre aziende agrituristiche. Quest’ultima la riteniamo una chance interessante e da non perdere, soprattutto in un periodo economico così delicato. – ha continuato Barile - I principi della certificazione Halal sono in linea con i principi di tracciabilità, salubrità, sicurezza e legalità. L’adozione di modelli di comportamenti trasparenti da parte delle aziende orientate a tutelare i consumatori, non può che favorire l’export dei prodotti di qualità della nostra Regione. La certificazione diviene, infatti, un’ulteriore garanzia per il consumatore perché deve essere garantita la tracciabilità: ciò significa che è indispensabile conoscere la provenienza di determinati prodotti, così come richiesto dalle direttive della comunità europea”. 
 
Halal ( حلال , Halal, halaal) per i Musulmani significa lecito e prende le mosse da alcuni principi e dogmi della cultura musulmana che sono in linea con i principi di tracciabilità, salubrità, sicurezza e legalità . In Occidente si riferisce principalmente al cibo preparato in modo accettabile per la legge islamica. 
 
“Il principio generale della religione islamica è quello di proteggersi dal male – dichiara Sharif Lorenzini, Presidente di Halal Italy -, dal danno, quindi evitare cibi o bevande che possono essere prodotti in modo non idoneo per la salute e l’integrità. L’attenzione della certificazione si concentra sui cibi e sugli alimenti a base di proteine o grassi di origine animale come tutta la carne, (esclusa quella di maiale totalmente proibita) che va macellata secondo un preciso rituale, ma anche le bevande che non devono contenere alcool e la pasta perché potrebbe essere fatta con un grano contaminato o nocivo. Il prodotto deve essere identificato con il logo Halal International Autrhority (HIA), che è l’autorità internazionale di certificazione, controllo e sviluppo del mercato Halal.”
Comincia oggi un nuovo periodo storico grazie ad una collaborazione che punta ad ottenere un prodotto di qualità, tipico della tradizione italiana, ma certificato Halal.
 
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