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Martedì, 15 Novembre 2011 12:37

Prodotti pugliesi con "impronta digitale": resoconto del convegno presso il Politecnico di Bari

"L'impronta digitale degli alimenti per lo sviluppo delle imprese agroalimentari": questo l’argomento del convegno tenutosi venerdì 11 novembre 2011 presso il Politecnico di Bari, dove un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria delle acque e di chimica, coordinato dal dott. Vito Gallo, hanno presentato l’impiego di una nuova tecnica di analisi per la valutazione della conservabilità dell’uva da tavola.


Attraverso i principi della Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) si possono effettuare le analisi delle sostanze presenti nel frutto e conoscere il suo profilo metabolico, ovvero le sostanze nutrienti che ne determinano la genuinità ("impronta digitale"). Tale processo permette di conoscere anche i tempi di conservazione del prodotto e di conseguenza attuare le scelte più opportune per la sua raccolta e commercializzazione.


Ha introdotto il tema il rettore del Politecnico Nicola Costantino, affermando la necessità di rendere tracciabili i prodotti agroalimentari pugliesi attraverso la tecnica dell’impronta digitale, per valorizzarne la qualità.

Subito dopo, la parola è passata a Dario Stefàno, assessore alle risorse Agroalimentari della Regione Puglia, che ha sottolineando la necessità di creare prodotti a marchio per incrementare le vendite dei prodotti pugliesi ed ha ribadito l’impegno nella ricerca di mezzi finanziari per sostenere progetti e iniziative che favoriscano la tracciabilità dei prodotti locali.

Ha proseguito il dibattito Giuliana Trisorio Liuzzi, presidente dell’ARTI, presentando l’iniziativa "Progetto per il consolidamento e il potenziamento dell’ILO del Politecnico di Bari" e mettendo in evidenza lo sforzo regionale nel rifinanziamento del progetto ILO, che ha l’ obiettivo di rafforzare la strategia di cooperazione bilaterale tra ricerca e impresa.


Di grande interesse l’intervento del dott. Vito Gallo, di Innovative Solutions S.r.l. (www.innovative-solutions.it) - spin-off del Politecnico di Bari - sull’impiego dell’impronta digitale per la valutazione della conservabilità dell’uva da tavola.

L’impronta digitale non è un identificazione numerica, bensì un insieme di informazioni che caratterizzano il campione di un determinato prodotto agroalimentare. Tutte le impronte digitali possono essere archiviate in un database per risalire con facilità alla composizione di un alimento e alla sua reale origine geografica. Grazie alla risonanza magnetica è possibile effettuare l’analisi in tempi brevi e con costi contenuti, sicché l’Impronta digitale assume una triplice valenza come strumento di valorizzazione, di gestione e di marketing.




La dott.sa Anna Paola Minoja, di Bruker Italia, ha fornito dettagli preziosi sulle applicazioni commerciali della risonanza magnetica nel mercato dei succhi di frutta, dei vini e degli oli d’oliva, chiarendo che le analisi devono essere fatte nel minor tempo possibile e costantemente ripetute per ottenere risultati attendibili.

"L'Italia sta vivendo oggi una crisi di competitività ed è indispensabile per le imprese investire nell’innovazione dei prodotti e dei servizi": è quanto affermato da Stefano Marastoni, responsabile del progetto ILO2, mentre Sharif Lorenzini, responsabile di Halal Italy, organismo di certificazione di prodotti destinati ai mercati islamici, ha sottolineato l’importanza della trasparenza nella filiera.

Subito dopo, Giuseppe Margiotta di SAMER,– azienda speciale della Camera di Commercio di Bari - ha messo in evidenza l’importanza della crescita di iniziative imprenditoriali nel settore, mentre Vito Antonio Romito, responsabile di Agriproject Group S.r.l., ha denunciato il limitato avvicinamento delle nostre imprese alla ricerca applicata.


Stefano D’Ascoli, responsabile di EuroSoft S.r.l., puntualizzando la necessità di una piattaforma informatica che possa contenere dati affidabili sulle impronte digitali, ha fatto notare come gli strumenti informatici favoriscano il controllo della qualità di ciò che consumiamo giorno dopo giorno; mai come ora il consumatore è attento ai dettagli ed ha voglia di conoscere tutte le informazioni riguardo agli alimenti, così come le imprese vogliono approfondire le caratteristiche dei loro prodotti; l’Impronta digitale può assumere la stessa valenza del codice a barre per una chiara identificazione.

Anche Alessandro Ambrosi, presidente della Camera di Commercio di Bari, ha sottolineando la necessità di sostenere, anche finanziariamente, un progetto come quello dell’Impronta digitale, per affermare uno standard ufficiale di riconoscimento della qualità e dell’origine del prodotto.

Sinergia e innovazione rappresentano il dictat per la crescita del settore agroalimentare, poiché il sapore e la bontà di un alimento sono frutto di impegno, responsabilità e professionalità, e meritano di essere valorizzati. Con questa convinzione si affaccia al mercato Innovative Solutions s.r.l., spin off recentemente registrata e nata dal Bando "Principi Attivi" della Regione Puglia, inteso a favorire la partecipazione dei giovani pugliesi alla vita attiva e allo sviluppo del territorio.

L’applicazione imprenditoriale della ricerca sull’Impronta digitale crea valore aggiunto e non si prospetta, quindi, come semplice costo di produzione per quanti scelgono di adottarla: è per questo che Innovative Solutions auspica un ampio parternariato con tutti gli attori pubblici e privati che hanno a cuore la valorizzazione dei prodotti pugliesi e, in particolare, il supporto del marchio collettivo comunitario "Prodotti di Puglia".

"Assistere a questo Convegno - commenta Domenico Didonna dello staff "Table Grapes Specialist" - è stata una bella opportunità. Ho assunto l’impegno di trasferire la mia esperienza a tutto lo staff con il quale, in questi giorni, condivido un percorso di formazione in stage post-diploma organizzato dall’ITC "Montale" di Rutigliano, in provincia di Bari, con il sostegno del Fondo Sociale Europeo e del POR Puglia, per favorire l’inserimento lavorativo dei giovani nelle numerose imprese del territorio che producono e commercializzano uva da tavola, con il profilo di "Table Grapes Specialist"".

Domenico Didonna
Staff "Table Grapes Specialist"

Data di pubblicazione: 14/11/2011
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