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Venerdì, 18 Aprile 2014 10:13

Business con i paesi islamici: un' occasione per il “made in Abruzzo”

L'Agenzia di sviluppo della CCIAA di Chieti promuove - per prima in regione - una giornata per conoscere gli strumenti necessari e le modalità di approccio dei consumatori musulmani, che sono due miliardi nel mondo.

Parte dall’Abruzzo un percorso di sensibilizzazione  e formazione per conoscere gli  aspetti tecnici utili ad ottenere la “certificazione Halal” - che garantisce la  realizzazione di prodotti secondo i principi e i metodi di lavorazione conformi alla religione islamica – sono al centro del seminario promosso dall'Agenzia di sviluppo della CCIAA di Chieti. 

L'incontro che si è svolto presso la Camera di Commercio in Via F.lli Pomilio a Chieti ( zona Foro Boario), è un’occasione  per aprire il mercato locale verso le nuove mete commerciali dei Paesi islamici che costituiscono un mercato da 3mila miliardi l’anno - per unacrescita pari al 15% annuo -. 

In questa importante chiave di accesso al mercato globale ha creduto l'Agenzia di sviluppo di Chieti che da anni opera nel settore dell'internazionalizzazione e che da oggi avvia una serie di iniziative cin sinergia con l’Halal International Authority per aprire le imprese abruzzesi al mercato orientale. In particolare le imprese dei settori agroalimentare, cosmesi, cura del corpo, chimico-farmaceutico, sanità, assistenza, ristorazione –catering, alberghiero e ricettivo. 

Dopo il successo che sta registrando in altre regioni italiane, il mercato Halal ha tutte le carte in regola per approdare nelle aziende dell’Abruzzo e in particolare di Chieti e può costituire un vantaggio nell'ottica di una migliore integrazione delle diverse culture - tra le quali quella musulmana -  che da tempo convivono in Abruzzo. Attualmente sono già tre le aziende abruzzesi che stanno concludendo l’iter per ottenere la certificazione Halal: l’ha appena avuta la D’Orsogna dolciaria s.r.l. di San Vito Chietino (Ch), mentre stanno per riceverla  il pastificio F.lli DeCecco di Fara San Martino e la Cinquina s.r.l. di Lanciano .

“L'importanza di  questa giornata di divulgazione sulla certificazione Halal – dichiara la presidente dell'Agenzia di Sviluppo Letizia Scastiglia -  nasce dalla constatazione che oltre 1.300.000 persone professano la religione islamica. Un dato che ci indica le potenzialità del mercato  dei paesi islamici che è in continua crescita ed è interessante per le nostre produzioni cosmetiche, alimentari e salutistiche. 

Indubbi i vantaggi in termini di ricadute sociali che la certificazione Halal può offrire per l’integrazione delle diverse culture che da tempo convivono in Abruzzo: 74.939 sono i residenti stranieri residenti nell’intera regione di cui 17.726 nella sola provincia di Chieti. Molti di questi sono musulmani poiché provengono da regioni come Romania, Albania, Marocco, Cina, Macedonia ed ex Repubblica Jugoslava. 

Il mercato globale Halal è un’ampia area geografica che comprende: Indonesia (203milioni di musulmani, che costituiscono l’ 88% della popolazione globale), Pakistan (174 milioni di musulmani pari al 96% popolazione globale), India (160 milioni di musulmani pari al 13% della popolazione  globale),  i Paesi del Golfol’Arabia Saudita, l’UAE(Paesi degli Emirati Arabi uniti), il Kuwait, l’Oman, il Baharain e il Qatar . In questi paesi i consumi relativi al food sono passati dai circa 38 miliardi di dollari nel 2004 (dati Istat e Halal consumers), ai 45 miliardi di dollari nel 2010. Una crescita media del 10% l’anno ad eccezione dell’Arabia Saudita dove i consumi crescono ad un ritmo del 40% annuo.  

Non solo interessanti ricadute per l'integrazione sociale, ma vera opportunità per far scoprire agli imprenditori in che modo la certificazione può costituire un’occasione di sviluppo (in particolare per il settore agroalimentare) assecondando da un lato la domanda dei distributori nazionali per l'acquisto di prodotti Halal, dall’altro le esportazioni verso i Paesi islamici. I musulmani rappresentano circa il 25% della popolazione mondialein Italia si stima che nel 2020 il 40% della popolazione sarà costituito da musulmani. 

“E se da un lato le cosiddette “primavere arabe” del Nord Africa e del Medio Oriente, hanno visto  una caduta del nostro export – conclude la Presidente Scastiglia -  dall'altro  ci hanno ricordato  come il Mediterraneo, da sempre crocevia di traffici e culla di civiltà, rappresenti una  nuova frontiera per il  nostro Paese proteso come un ponte tra l'Europa e l'Africa”. 

Ad illustrare le potenzialità della certificazione Halal agli imprenditori locali è stato il presidente di Halal International Authority (HIA), il Prof. Sharif Lorenzini. L’Authority rappresenta l’unico organismo italiano, membro del World Halal Food Council (WHFC), Concilio Mondiale delle autorità di controllo - Governativi e non - ed ente di certificazione del mercato Halal, riconosciute a livello internazionale, in grado di certificare a livello mondiale prodotti agroalimentari e servizi secondo gli standard islamici.

Durante la mattina si sono susseguiti gli interventi del  presidente  dell'  HIA,  Sharif Lorenzini , dell’ Area manager di HIA Fabio Spilotros, di Giovanni Marcantonio, Project manager Agenzia di Sviluppo CCIAA Chieti e  Nicola Carrera dello Studio Carrera.

L’iniziativa segue l’importante convention internazionale organizzata a Roma il 27 marzo durante la quale, per la prima volta, gli interlocutori mondiali del settore si sono riuniti con l' obbiettivo di far diventare l'Italia il primo “Halal Hub” d’Europa nel mondo. 

Ne è convinto il presidente di Halal International AuthoritySharif Lorenzini. “Il nostro Paese e quindi anche la regione Abruzzo –dichiara Lorenzini - è leader nelle produzioni di eccellenza (in particolare nei settori del food e dei prodotti per la cura del corpo): per questo può di fatto promuovere e costruire i primi modelli virtuosi integrati Halal nel mondo per un mercato un mercato da 3mila miliardi l’anno”. 

L’importante evento svoltosi nella Capitale ha permesso di dar vita, per la prima volta in Italia, ad un protocollo d'intesa con l’Agenzia governativa dello sviluppo dell’industria e del commercio Halal globale della Malesia, per la nascita di un Hub Halal che parte proprio dall'Italia.

Un’opportunità che gli imprenditori abruzzesi possono cogliere per dare  aprire nuovi sbocchi per l’economia locale.